lunedì 3 agosto 2015

MA CHI ERA VERAMENTE JIM MORRISON? - But who was really Jim Morrison?

Jim Morrison

A CURA DI ANGELO MARTUCCI
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Io sono sicuro che tanti odiosi capelloni che infestano le università e le piazze italiane con le loro pose da "alternativi selvaggi", che se ne fottono delle masse e del rispetto per il prossimo perchè si sentono tanto "fighi" e usano questo rivoltante clichè per abbordare ingenue fanciulle vogliose, avranno da ridire su questa mia recensione.
E sono sicuro che non mancheranno i tanti segaioli che puntualmente non sapranno di cosa sto effettivamente parlando ma che non tarderanno a tributarmi lo scontato flusso di peti provenienti dalle loro limitate capacità di comprensione. I toni forti che uso vogliono esprimere tutto lo sfogo alla rabbia che covavo ormai da tempo in merito all'immagine distorta che il cinema e la stampa hanno dato di questo grande esponente della letteratura americana della seconda metà degli anni 60', del "poeta maledetto".
Voglio, pertanto, dire qualche parolina che mi tiro dietro da anni sui Doors e in particolare sul loro leader Jim Morrison, l'Artista, il Re Lucertola, il Poeta e soprattutto su quella massa di "scimmie urlatrici" che si credono artisti "arrivati" solo per il fatto di zompettare e farsi le pugnette durante le loro pietose esibizioni, nel loro pietoso tentativo di imitare il mito Morrison. 
Ma, incominciamo proprio da Jim Morrison: per la massa di cazzoni e decerebrati, Jim rappresenta solo lo sballo, la trasgressione, gli eccessi, la droga. Mentre nella testa delle ragazzine libidinose e sempre "bagnate", scatta il pensiero del sesso sfrenato. Per loro Jim non è il "dio del rock", come più volte è stato definito da testate giornalistiche di gran rispetto, per queste affamate di sesso estremo, Jim è il "dio del cazzo", inteso come instancabile scopatore (che, tra l'altro lo era davvero). 
Da cultore dei Doors, non posso che provare un immenso senso di disgusto. Non esaggero affato quando dico che Jim "ha fatto un'epoca"; dall'alto del suo QI pari a 150 (ricordiamo che il QI di Einstein era 160), si è battutto, e lo ha fatto con tutte le sue forze, contro un sistema socio-politico conservatore e bigotto. Jim, intanto, era un divoratore di libri (cosa che fa rabbrividire i frocetti degli anni 90' e 2000, con i loro ridicoli jens caduti e la cannetta di "Maria" pronta nel pacchetto delle sigarette) a tal punto che i suoi professori, spesso, si trovavano in disaggio in sua presenza e, addirittura, gli facevano tenere delle lezioni in classe su autori e filoni letterari del suo tempo o di poco precedenti, di cui loro stessi ne ignoravano l'esistenza.  Era, dunque, un personaggio pericoloso e sovversivo e bisognava fermarlo con ogni mezzo....
Proviamo, solo per un attimo ad immaginare un giovane, culturalmente "illuminato", con una certa immagine, perchè no...? Che invitava i suoi coetanei a ragionare con la propria testa, a liberarsi di certi retaggi di regime.. (certamente non incontrava il consenso della "classe dirigente e dei "ben pensanti").Quanto è attuale Jim a distanza di 50 anni...!!! Alla fine, il sistema che ha sempre combattutto lo ha ucciso.... I giovani? Oggi? Credono di essere emancipati, altrnativi. Cazzate! Mucchio di cadaveri deambulanti e inconsapevoli, schiavi dell'immagine e di un'economia globalizzata, psicopatici che si credono acculturati, fanno "copia-incolla" delle "frasette trovate su Google o ancora peggio, traducono e pubblicano gli scritti del grande Jim o di altri autori/filosofi del 700' e dell'800' spacciandoli come propri; ecco cosa sono le giovani generazioni...!!! 
Assistere ad un'esibizione di Jim Morrison significava assistere ad una tragedia antica e moderna nello stesso tempo. Lui non si limitava a cantare, Jim interpretava; trasmetteva e trasmette ancora, un universo di emozioni: il suo corpo era il palco scenico, il suo spirito ne era il protagonista. Questo e molto di più era Jim Morrison. 
Passiamo ora, come anticipato, alle varie tribute band. Veri e propri abomìni nel 99% dei casi; ognuna ostenta il proprio istrione, la propria "scimmia urlattrice", con tanto di pantaloni di pelle e camicia anni 60', che si dimena come una vecchia puttana in preda ad un attacco di lombo-sciatalgia in fase acuta. Veri e propri crapuloni attempati, al limite del grottesco, convinti che una sbornia e una masturbazione in pubblico li renda uguali alla legenda del rock. Da amante, quasi maniacale, del mito Morrison posso vantare in tutta onestà di aver assistito a diverse performance di gruppi improvvisati, o peggio ancora, organizzati che, puntualmente mi hanno causato un profondo stato di turbamento e di disgusto. Quanto sono lontani dalla realtà!
Due sole eccezioni, due band hanno attirato la mia attenzione e catturato il mio "soul", The Indian Sunset e Easy Ride. Due interpreti d'eccezione: Vincenzo Oliva, singer di Indian Sunset e Luca Correale, singer di Easy Ride. 
Vincenzo sembra la reincarnazione di Jim e questo lo posso affermare con estrema certezza. Quando lui è in scena sembra che Jim è con lui, sembra che lui danzi con gli spiriti degli sciamani indiani, riesce a creare un corridoio spazio-temporale e proiettare la mente dello spettatore a quei fatidici anni della "Contestazione giovanile americana", di cui Jim ne fu il principale ispiratore. 
Vincenzo Oliva
Luca riesce a trasmettere con il cuore, direttamente al cuore dello spettatore; la sua voce calda e intensa causa uno stato di sconvolgimento cognitivo, crea un labirinto psichico in cui ci si perde, ma lui è la guida.
Ecco cosa significa sentire e trasmettere la musica dei Doors! Far rivivere la magia, gli attimi. 

Luca Correale
Due modi completamente diversi di interpretare il mito Morrison, ma sorprendentemente efficati che rendono questi due interpreti assolutamente degni di riportare in scena uno tra i più grandi miti della storia della musica mondiale: Jim Morrison.