Il
21 Giugno del 2009 il modello greco Theo Theodoridis era stato condannato in
prima istanza a 18 anni di carcere con l'accusa di detenzione e spaccio
internazionale di stupefacenti. Ma lui si è sempre proclamato innocente
nonostante abbia ammesso di fare uso di cocaina. Il punto è proprio questo:
fare uso si sostanze stupefacenti non ha nulla a che vedere con il reato
contestato dall'accusa, quindi con la spropositata condanna. Ma, nuove elementi
di prova scagionanti ed una forte pressione di migliaia di persone a sostegno
della sua innocenza hanno condizionato positivamente l’esito del processo in
appello.
Chi
scrive, ha chiesto e ottenuto l'aiuto ad "Amnesty International"
finchè venisse riesaminato il suo caso e così è stato, anche grazie alla
solidarietà di migliaia di persone che hanno fatto recapitare le loro firme
alla redazione di "Martus Editore", ad alcune testate giornalistiche,
come la Gazzetta del Sud, che ha seguito con grande interesse e umanità il caso
di Theo; ad alcuni comuni italiani (che hanno espresso la loro solidarietà):
Milano, Napoli, Taranto, Messina, Firenze.
Theo
ha trascorso ben 5 anni nel carcere di massima sicurezza Diavata di Thessalonica,
in condizioni disumane. Cinque anni della sua vita che nessuno potrà mai
restituirgli. Ma tutto è bene quel che finisce bene, dopo una serie di rinvii
delusioni, Theo è di nuovo libero ed è ritornato al suo posto ed al suo lavoro
di modello.
Durante
un'intervista alla televisione privata "MIA" ha ringraziato tutti
quelli che hanno creduto nella sua innocenza e lo hanno sostenuto.
A.Martucci
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